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Come lavare i denti: le regole principali

La perdita dei denti è un fenomeno ancora molto diffuso: le cause principali sono la carie, una patologia che causa progressiva decalcificazione dei tessuti duri del dente, e la parodontite o piorrea, che compromette la salute di osso e gengive. Una quotidiana cura nell’igiene dentale aiutano a prevenire queste patologie.

Quali strumenti scegliere per lavare bene i denti?

Lo spazzolino

La consistenza delle setole, sintetiche, va scelta in relazione al rischio di danneggiare i tessuti in caso di disturbi alle gengive e ai colletti: in chi non ha particolari problemi, meglio quelle medie. Deve avere un’impugnatura comoda e una testina piccola e con punta arrotondata, capace di raggiungere agevolmente anche i denti posteriori. Lo spazzolino elettrico è ottimo, a patto che abbia testina tonta, setole morbide ed effettui un movimento oscillante-rotante.

Quali dentifrici evitare

In generale vanno tutti bene, tranne quando il dentista ne indichi uno specifico in presenza di sensibilità o di gengiviti. Per i bambini è invece necessario uno al fluoro: questo infatti riduce l’incidenza della carie, a patto che la concentrazione sia di almeno 1000 parti per milione (verifichiamolo in etichetta).

Attenzione ai dentifrici sbiancanti: contengono sostanze leggermente abrasive e vanno usati con moderazione. Alcuni consigliano di lavare i denti con il bicarbonato: questa sostanza ha effettivamente potere pulente e smacchiante, ma non bisogna eccedere perché potrebbe causare danni ai denti.

Collutori

Vanno bene, usati al massimo una volta al giorno, per eliminare completamente i residui di placca batterica. Evitiamo quelli con alcol, che irritano e non aggiungono nulla in termini di igiene. Quelli a base di clorexidina vanno usati solo su prescrizione del dentista.

Come lavarsi bene i denti

Vanno lavati due o tre volte al giorno, dopo i pasti, attendendo però almeno mezz’ora: l’acidità di alcuni cibi può danneggiare i denti durante lo spazzolamento. Lo spazzolino va mantenuto inclinato di 45 gradi su entrambe le facce di ogni arcata. Il movimento deve essere inizialmente circolare e poi verticale, per allontanare la placca dalla gengiva, e deve proseguire per quattro minuti. Con la punta dello spazzolino puliamo anche gli ultimi denti, più difficili da raggiungere. Evitiamo l’eccessiva pressione, che provoca abrasioni dei denti e danni alla gengiva.

Come lavare la lingua

Anche la lingua va pulita, per evitare alitosi e per rallentare la formazione della placca batterica. Per farlo possiamo usare un raschietto linguale oppure, più semplicemente, un normale spazzolino a setole morbide o ancora lo strumento in gomma che alcuni di questi hanno sul dorso. Lo spazzolino va fatto scorrere delicatamente dalla base fino alla punta della lingua, con una leggera pressione.

Il filo interdentale

Carie, gengivite e parodontite colpiscono prevalentemente gli spazi interdentali: per questo è bene usarlo accuratamente almeno una volta al giorno, dopo esserci lavati i denti con spazzolino e dentifricio, per rimuovere placca ed eliminare residui di cibo. L’importante è farlo correttamente e lentamente così da non danneggiare le gengive.
Quando abbiamo concluso, evitiamo di risciacquare la bocca: meglio limitarci a sputare. Così infatti consentiamo al fluoro presente nei dentifrici di fissarsi sulla superficie dei denti per proteggerli.

 

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